Sempre più vicino il chip cerebrale di Elon Musk, dopo i test sulle scimmie

Neuralinkl

(c) Business Insider

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Elon Musk sostiene di avere testato il microchip cerebrale di Neuralink su ratti e scimmie, ottenendo quello che ha definito un successo incoraggiante.
Il 16 luglio, durante un convegno a San Francisco presso la California Academy of Science, Musk ha mostrato i progressi compiuti dal 2016, quando ha presentato al mondo Neuralink, azienda di neurotecnologie fondata dall’ingegnere sudafricano in compagnia di altri 8 partner.
L’azienda ha lo scopo di creare un chip, una sorta di interfaccia uomo-macchina che, impiantata nei portatori di disabilità, può migliorare la loro quotidianità e la loro capacità di interagire con il mondo.

Un cervello ibrido uomo-macchina che, stando almeno ai piani iniziali di Musk, sarà pronto entro la fine del 2021 e che, in un secondo momento, potrà essere impiantato – con peculiarità ampliate – nei soggetti perfettamente normodotati.

I test svolti

Durante l’evento, trasmesso in streaming, Musk ha comunicato di avere testato il microchip su alcuni ratti e su alcune scimmie e che una di queste ha controllato un computer con la propria mente, non addentrandosi nei particolari e facendosi scivolare addosso le domande dei giornalisti presenti.

Ancora più sibillino il presidente di Neuralink Max Hodak il quale, sostenendo che non sarà necessario testare l’impianto sugli animali ancora a lungo, ha fatto intendere che il livello della tecnologia è ancora più avanzato di quello mostrato durante i test.

Anche i restanti minuti della presentazione, in tutto 90, sono stati affrontati in superficie. Lo staff di Neuralink e lo stesso Elon Musk hanno incentrato il dialogo sulle ambizioni dell’azienda, ovvero quelle di creare un chip capace di inviare segnali da e verso il cervello, con l’obiettivo di trattare i disturbi cerebrali più gravi, come le malattie neurovegetative (Alzheimer e Parkinson su tutte). L’obiettivo ultimo è però ancora più ampio: creare una simbiosi tra uomo e intelligenza artificiale.

Neuralink N1. neuralink.com / youtube
La versione attuale del chip viene impiantata dietro l’orecchio e, mediante 4 fili dello spessore di un capello e altrettanti elettrodi collocati direttamente nel cervello, vengono stimolate le cellule nervose.

Philip Sabes, dello staff di Neuralik, ha anticipato che parte dei risultati ottenuti durante i test verranno pubblicati a breve per essere analizzati dalle comunità scientifiche.

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